mercoledì 28 maggio 2008

Fascisti Razzisti e Intolleranti


Così ci giudica il rapporto di Amnesty International sulla situazione dei diritti umani in Italia...
Come dargli torto???

Partiamo da ieri...
Ragazzi dei collettivi studenteschi della Facoltà di Lettere avevano ottenuto la sospensione di un convegno sulle Foibe a cui avrebbe dovuto partecipare Roberto Fiore, leader di Forza Nuova e condannato negli anni di piombo per associazione sovversiva e banda armata (pensò bene di scappare in Inghilterra.
Mentre i ragazzi stavano attaccando manifesti nei quali ribadivano la loro presa di distanza dal fascismo sono stati aggrediti da 5 esponenti di Forza Nuova armati di tirapugni e mazze ferrate arrivati a bordo di un auto nolleggiata.

Domenica, invece, c'era stato un attacco neonazista al quartiere Pigneto di Roma dove un banda di uomini armati di spranghe di ferro aveva compiuto una vera e propria spedizione punitiva contro i negozianti extracomunitari della zona in seguito al furto di un portafogli ad opera di un fantomatico Mustafà.

Sabato sera invece i neonazi se l'erano presa con il conduttore di una trasmissione radiofonica a tematica gay e l'avevano mandato all'ospedale intimandogli di smetterla.

In questi giorni inoltre il neosindaco di Roma Alemanno (che porta sempre al collo una croce celtica) aveva proposto durante un consiglio comunale di intitolare una strada a Giorgio Almirante, leader storico dell' MSI, del quale si celebra il ventennale dalla morte.
Per chi non conoscesse Almirante e il suo pensiero consiglio di leggere la neutra pagina di Wikipedia.
Per chi non avesse voglia di leggerla vi lascio una citazione presa dalla stessa pagina tanto per farvi comprendere il personaggio:

« Noi vogliamo essere, e ci vantiamo di essere, cattolici e buoni cattolici. Ma la nostra intransigenza non tollera confusioni di sorta […] Nel nostro operare di italiani, di cittadini, di combattenti – nel nostro credere, obbedire, combattere – noi siamo esclusivamente e gelosamente fascisti. Esclusivamente e gelosamente fascisti noi siamo nella teoria e nella pratica del razzismo »

Risalgono a un paio di settimane fa i fatti di Ponticelli dove gente del posto in seguito al tentativo di rapire una bimba da parte di una Rom(fatto peraltro abbastanza vago) aveva pensato bene di lanciare Molotov e dare fuoco ai campi Rom della zona, in una guerra tra pezzenti che ha avuto come risultato la fuga degli zingari da Ponticelli.(Vicenda che è divenuta oggetto di dibattito al parlamento europeo).

Il nostro Governo, che ha condannato tutti questi episodi, intanto ha varato un decreto legge nel quale introduce nel codice penale il reato di immigrazione clandestina non considerando affatto tutti i clandestini che in Italia vengono per lavorare da sfruttati e sottopagati per imprenditori della civilissima Italia.


Vincere le elezioni facendo leva sulla paura e sull'insicurezza generale è facile. Governare basandosi su questi punti è pericoloso: il pericolo si chiama deriva razzista e xenofoba.
Vogliamo davvero tornare così indietro????

Per concludere vi lascio queste parole di Bertold Brecht:

"Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare."

mercoledì 21 maggio 2008

TANTI GALLI SULLA MUNNEZZA




Oggi il nostro amatissimo premier Silvio è arrivato a Napoli, capitale italiana della munnezza e della malavita, per tenere il suo primo consiglio dei ministri dove deciderà l'abolizione dell'ICI, le detassazioni degli straordinari, varerà il pacchetto sicurezza(extracomunitario=delinquente) e cercherà di risovere l'ormai decennale "emergenza rifiuti".
Subito si sono riuniti tutti i disoccupati, gli extracomunitari, gli indultati, gli abitanti di Chiaiano(dove è stato indivituato il sito per 1 nuova discarica) e i ragazzi dei centri sociali, ognuno per chiedere qualcosa a questo consiglio dei ministri...
Qualcuno ha preparato un enorme striscione con scritto "Silvio Santo Subito" e tutto il centro storico di Napoli è stato miracolosamente pulito da ogni sacchetto di munnezza(anche se in periferia la munnezza continua a marcire per le strade).
E' stato nominato Guido Bertolaso come sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'emergenza rifiuti e sono state individuate nuove discariche per far fronte all'emergenza.
Intanto in mattinata al comune è stato rinnovato il mandato per De Gennaro come commissario straordinario...

Ma davvero vogliamo credere che tutto questo servirà a risolvere il "problema munnezza" qua a Napoli????

Gli abitanti delle zone dove saranno situate le nuova discariche, appoggiati dal clan di turno, cominceranno a ribellarsi e a bruciare munnezza per strada e passeranno mesi prima che le discariche siano operative.
Intanto continueremo a mandare treni colmi di rifiuti indifferenziati in Germania che i tedeschi si faranno pagare giustamente a peso d'oro.
Al termovalorizzatore di Acerra i lavori sono fermi non si sa bene per quale motivo.
Sono ormai una cosa palese i rapporti tra enti locali, clan camorristici e aziende più o meno legali che si occupano dello "smaltimento dei rifiuti".
Il problema rifiuti va di pari passo con il problema camorra.
Non si può eliminarne uno senza eliminare l'altro.
Sono stati fatti blitz di polizia contro poveri cristi extracomunitari e in un giorno ne sono stati espulsi a centinaia. Perchè non si fa lo stesso con i camorristi????
Perchè qua in Campania malavita e politica vanno a braccetto; nel 2005 sono stati 135 i comuni sciolti per infiltrazioni mafiose.
Il presidente della Provincia Bassolino(esponente di spicco del PD in Campania) è tuttora indagato per presunte illegalita nella gestione dei fondi per l'emergenza rifiuti.
Tutti i commissari e i subcommissari nominati dal governo non sono riusciti a fare 1 cazzo.

La munnezza per strada è solo la punta dell'iceberg: ci sono intere zone della provincia di Napoli e di Caserta utilizzate per anni, con il tacito consenso dei politici locali, come discariche abusive.
Venivano tutti, anche aziende della civilissima Padania, a sversare i loro liquami tossici ad Acerra o ad Aversa.
Hanno avvelenato la terra dove abitiamo.
Una terra una volta conosciuta perchè molto fertile, ora all'onore delle cronache perchè terra di munnezza e malavita.

Per cambiare la situazione non è necessario 1 consiglio dei ministri, è necessaria una presa di coscienza del popolo napoletano che deve cominciare a ragionare come si ragiona in tutto il resto del mondo civile.
L'arte di arrangiarsi, a pizza, o babbà,e spaghett' e o mandulino devono essere messi da parte.
Stamattina a Piazza Dante spiccava un cartello dei disoccupati che recitava:" NAPL ERA CHIù BELLA QUANN CE STEVN TOTò E PULLECENELLA".Penso rappresenti tutto quello che si deve evitare: bisogna voltare pagina, guardare avanti e non restare ancorati a stereotipi del passato.

Prima di togliere la munnezza che è per le strade bisogna prima togliere la munnezza che ancora esiste nella testa di tanta gente qua a Napoli.
Solo così Napoli sarà la spendida città che potrebbe essere.


Per concludere vi lascio una serie di citazioni prese un pò dappertutto riguardo Napoli(per farvi capire che le cose nn sono cambiate tanto nel corso dei secoli):

U.S. citizens traveling to or through the area of Naples may encounter mounds of garbage, open fires with potentially toxic fumes, and/or sporadic public demonstrations by local residents attempting to block access to dumps.
Nota dell'ambasciata americana a Roma per i cittadini statunitensi, 10 luglio 2007


Tu che sei stato più volte in Italia e conosci di più gli italiani, mi spieghi perchè a Napoli non riesco mai a trovare un telefono pubblico che funzioni? Per me è un mistero inquietante.
Pablo Neruda ad Ernest Hemingway - Epistolari


Il popolo è numerosissimo, villano, nudo, maligno, ripugnante quanto mai; la plebe di Napoli è la più strafottente, la più spudorata, la più oziosa, la più sudicia ed indecente che io abbia mai visto nei miei viaggi.
Leandro Fernandéz de Moratìn (1760-1828, letterato spagnolo)


Qui nessuno sa nulla dell'altro, quasi non s'accorge degli altri che gli passano accanto; tutti scorazzano in paradiso da mattina a sera senza preoccuaprsi di alcunchè. E quando comincia a ribollire la vicina bocca dell'Inferno, giammai si industriano per salvarsi e per fuggire: chiedono aiuto al sangue di San Gennaro; e con che si difende o cerca di difendersi tutto il resto del mondo dalla morte e dal diavolo, se non col sangue?
Johann Wolfgang Goethe - Viaggio in Italia (1787)


I lazzaroni napoletani sono i più squallidi miserabili che si possano immaginare; in nessun altro paese d'Europa si vede un popolo cosi spaventoso. Nemmeno tra i facchini delle vetrerie londinesi si troverebbero due o tre selvaggi come questi. E sono a Napoli decine di migliaia questi lazzaroni e non uno di essi dorme mai in un letto: tutti dormono sui gradini che son davanti ai palazzi o sulle panche della strada. Ne vedete alcuni - e ciò che è davvero scandaloso - sdraiarsi sotto i muri di Palazzo Reale e starsene lì per tutta la giornata a riscaldarsi al sole come tanti maiali: lo spettacolo è dei più disgustosi.
Samuel Sharp (1700-1778) - Letters from Italy (1767)


I lazzari sono una razza che esiste solo a Napoli, e possono considerarsi come un vero e proprio fenomeno morale a sé stante. Se ne contano decine di migliaia, non hanno nè stato, nè occupazione, nè possedimenti, nè dimore, nè mezzi fissi di sussistenza, non facendosi notare che per l'estrema miseria e cattiveria, e tuttavia formano una specie di corpo politico che spesso in passato come oggi ha allarmato il governo e il re.
Johann Georg Keyssler (1693-1743)


A proposito di Napoli, potrei darvene un'idea esatta in due parole, dicendovi che questa città è un paradiso abitato da diavoli. Ma la definizione, già assolutamente veritiera, vi sembrerà eccessiva. E allora ve lo dimostrerò con argomenti convincenti: il primo è che tutte le prigioni sono sempre stracolme di carcerati; il secondo è che non passa giorno in cui non si senta parlare di rapine, o di assassinii; il terzo è che non corre settimana senza che si faccia impiccare qualche Napoletano; alla piazza del Carmine, ad esempio. Ma come si potrebbe far altrimenti con un popolo che non pensa ad altro che a commettere delitti?
Michel Guyot de Merville (1696-1755) - Voyage historique dans l'Italie

Che CAZZO di conferenza!!

Sicuramente non si saranno fatti "2 palle" i presenti alla conferenza stampa di Garry Kasparov.
Mentre l'ex campione di scacchi e leader dell'opposizione russa stava parlando, ha subito un imbarazzante attacco aereo: un mini elicottero a forma di pene ha cominciato a svolazzare per la sala suscitando l'ilarità del pubblico!
Tutti i fotografi presenti si sono lanciati sull'oggetto ben identificato il quale è stato poi abbattuto con un lesto colpo di mano da un addetto alla sicurezza facendolo skizzare sul pavimento.

La responsabilità del decollo del simpatico fallo volante è stata attribuita a dei giovani seguaci del partito di Putin che volevano in tal modo disturbare il discorso di Kasparov.

Non so se tali giovani erano "incazzati" o cosa, certo è che in aria è sempre meglio vedere un pisello che fa piroette piuttosto che proiettili che ti bucano la testa ( si veda la
lista di tutti i giornalisti russi uccisi negli iultimi 8 anni, da wikipedia).

domenica 18 maggio 2008

Un Po' Ci Credo Alle Favole....

Dopo aver parlato di politici, politicanti, malfattori, mafiosi e via discorrendo ho deciso che è l'ora di parlare un po' di sport.
Logicamente si tratta del mio sport preferito e soprattutto della mia squadra preferita! La Scandone Avellino,
ormai conosciuta da tanti come "Air Avellino" dal nome dello sponsor.
La mia storia d'amore con questa fantastica squadra è cominciata ben 11 anni fa, grazie soprattutto alla passione di papà Giggino, che dapprima ha iscritto me e l'altro bacchettone Tarallozzo (e noi non volevamo assolutamente) nella squadra di basket di Solofra e, dopo aver capito che il basket era uno sport splendido, ci ha portati al PalaDelMauro a seguire le partite dell'allora Cirio Avellino.
Di partite della Scandone ne ho viste davvero tante! Ho vissuto emozioni incredibili, ho sofferto per sconfitte immeritate e per salvezze all'ultima giornata. Ho gioito per vittorie sul filo della sirena e per l'incredibile promozione in serie A1.
Ho visto giocare leggende del basket italiano (Antonello Riva, Pozzecco, Myers, Mario Boni e tanti altri) e straniero (Ginobili, Ray Richardson, Bodiroga, Edney e tantissimi altri) e ho tifato per giocatori incredibili (Frascolla, Burtt, Mastroianni, Capone, Tufano, Mescheriakov, Nolan, Komazec).
Quest'anno però è successo qualcosa di incredibile! La società è stata acquistata da un imprenditore-edile irpino fino al midollo,
Vincenzo Ercolino, che è l'alter-ego cestistico del commendatore Sibilia.
Questo fantastico personaggio (guardate il video perchè è davvero significativo), che fino all'estate scorsa non conosceva nemmeno la forma di un pallone da basket, si è lanciato anima e corpo in questa avventura e ha dato carta bianca all'allenatore-general manager (figura alquanto rara nel basket italiano) Matteo Bonicciolli e al suo senior-assistant (ruolo inedito in Italia) Antonio Zorzi.
I due sopraccitati coach hanno costruito una squadra incredibile senza primedonne e con giocatori motivatissimi o in cerca di una rivincita. Vi elenco il quintetto titolare solo per darvi un esempio:
  • Marques Green. Incredibile folletto di soli 165 cm, ora oggetto del desiderio dei maggiori club europei.
  • Devin Smith. Reduce da una retrocessione nella seconda serie spagnola e ora una delle migliori guardie del campionato italiano, vincitore del titolo di MVP alle finali di coppa Italia.
  • Alex Righetti. Reduce da anni di dimenticatoio a Roma, dopo aver vinto un bronzo all'europeo e un argento alle olimpiadi con la maglia della nazionale italiana.
  • Nikola Radulovic. Giocatore dalla tecnica sopraffina nonostante l'età (35 anni), compagno in nazionale di Righetti.
  • Eric Williams. Centro americano molto giovane dalle doti fisiche impressionanti, reduce da una stagione non brillantissima a Cantù.
Questa squadra ha già vinto la Coppa Italia e, dopo aver concluso la stagione al terzo posto, è ora in semifinale dei playoff scudetto con in tasca la qualificazione alla prossima Eurolega (per i profani la Coppa Dei Campioni del basket).

Se non è una favola questa......

giovedì 15 maggio 2008

Bimbo indiano campione di limbo-skating



Quando si parla di indiani alla maggior parte della gente viene subito in mente l'immagine del pellerossa a cavallo che scaglia frecce contro treni o diligenze..
Propongo a voi una diversa immagine di indiano: un bambino che ha stabilito un curioso record: è passato con i suoi pattini più di 100 volte sotto 5 auto in leggero movimento!

da non credere!!

ammirate il video e stupitevi! :D

lunedì 12 maggio 2008

CensuRAI





Indignazione generale...
A partire dal diretto interessato Schifani passando dal direttore della RAI Claudio Cappon, dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti Altero Matteoli e dal capogruppo al senato del Pdl Gasparri per arrivare alla Pd Anna Finocchiaro.
Sono tutti scandalizzati dall' intervento a "Che Tempo Che Fa" di Marco Travaglio, giornalista noto per le sue inchieste su mafia e politica, che aveva ricordato alcuni rapporti con esponenti di clan mafiosi (verificati dalla magistratura e dalle pratiche burocratiche) del nuovo presidente del Senato Renato Schifani.
Persino Fabio Fazio si è scusato con Schifani esprimendo "profondo rincrescimento" per l'accaduto e sottolinea che la libertà di espressione non può essere una scusa per offendere o insultare qualcuno senza che questi abbia opportunità di contraddittorio.
Ha inoltre aggiunto a titolo personale: "Che tempo che fa ha sempre cercato di rispettare due principi. Il primo: consentire la totale libertà di espressione a tutti i propri ospiti. Il secondo è quello di non offendere nessuno. Tanto più se assente e dunque impossibilitato a difendersi. L'offesa non mi appartiene. Quindi, quando ciò accade, non posso che scusarmi. A maggior ragione in questo caso per il rispetto che è dovuto alla istituzione che il presidente Schifani rappresenta".

Uno sdegno bipartisan per affermazioni che invece non hanno niente di offensivo ma che si basano su dati di fatto.
Se Schifani ha avuto rapporti di lavoro con persone condannate per Mafia, perchè non si può essere liberi di dirlo in televisione???
Il principio che a un accusa deve spettare un contraddittorio perchè deve essere valido solo per Schifani o per un qualsiasi altro politico???
Quando si parla di un assassino in televisione gli si chiede una replica????   A me non sembra..
Quando al telegiornale si parla della rapina del solito extracomunitario di turno lo si intervista per chiedere la sua versione dei fatti???
Travaglio ha solo detto la verità. Ha parlato di fatti che sono a disposizione di tutti.
La conseguenza sarà ,come lui stesso ha affermato oggi, che sarà cacciato dalla RAI e che molto probabilmente sarà chiusa Annozero, la trasmissione di Santoro dove è ospite fisso.
Bisogna inoltre ricordare che le cose che ha detto Travaglio sono tratte dal libro scritto con Gomez: “Se li conosci, li eviti” e da: “I complici” di Lirio Abbate e Gomez.
Perchè i libri non sono stati tolti dal mercato se parlavano di cose false e diffamanti???
Lo stesso Travaglio ha ricordato nell' intervista con Fazio che non aveva ricevuto nemmeno un querela per il suo nuovo libro.
L'autore de "I complici" Lirio Abbate è stato apertamente minacciato dal boss stragista Leoluca Bagarella, durante l'udienza di un processo in cui era imputato, per alcune notizie che il giornalista aveva scritto sull'ANSA. Ed ha ricevuto la solidarietà di numerosi politici, in primis da Giorgio Napolitano.
Il problema è sorto quando Travaglio ne ha parlato in televisione.
L'informazione televisiva in Italia è scandalosa e la televisione pubblica è gestita dal governo di turno che impone censure e vuole controllarne i contenuti.

L'unica cosa che possiamo fare è vergognarci di far parte di un paese così.......



sabato 10 maggio 2008

Non Si Potrà Essere Clandestini .....



Stamattina mi sono svegliato e come al solito ho letto la mia Repubblica Online.
La notizia di apertura mi ha lasciato sconcertato. Dice l'articolo:


"La destra ci gira intorno da più di una dozzina d'anni, come la panacea che risolve d'un colpo tutti i problemi dell'immigrazione clandestina. Da sempre è il cavallo di battaglia della Lega, il reato più agognato che, se scritto nel codice penale, manderebbe in visibilio il popolo del Carroccio. Adesso la soluzione - il nuovo delitto di immigrazione clandestina - è bella che scritta tra i 40 articoli che Niccolò Ghedini, il più ascoltato consigliere di Berlusconi sulle grane della giustizia e della sicurezza, ha preparato e fatto circolare tra i nuovi ministri, soprattutto i due dell'Interno Roberto Maroni e della Giustizia Angelino Alfano, in vista della prima riunione dell'Esecutivo subito dopo la fiducia. Sono solo poche righe, ma pesantissime: prevedono che possa essere accusato d'immigrazione clandestina, e quindi immediatamente espulso, chiunque si trovi in Italia illegalmente, violando le norme della legge Bossi-Fini."

?????????...................................
!!!!!!!!!!!!!

Ebbene Si! La destra italiana sta preparando la sua mossa per ringraziare i milioni di italiani che l'hanno votata; Italiani ossessionati, anzi terrorizzati, dalla questione sicurezza.
Ebbene Si! Se questa legge dovesse andare in porto, non si potrà più essere clandestini. Non si potrà più emigrare nel nostro paese! In tanti realizzeranno il sogno di un paese a frontiere chiuse, sbarrate!
Che tristezza!
Proporrei a Maroni e Alfano (Un sospetto colluso al ministero della giustizia) di istituire il reato di terronità al nord, così quei ca**o di leghisti magnapoloenta saranno ancor più contenti.
Andassi io al governo, istituirei un reato al giorno, finchè sti ca**o di politici che ci governano, siano tutti a marcire in prigione (per tanti non c'è nemmeno bisogno di nuovi reati, vero?).



Dedicato ai miei
tanti amici Clandestini.

giovedì 8 maggio 2008

" Principe di Galles" e Duca di Windsor...quando lo stile resta!


Le perle di stile...

Sembra il titolo di una favola. Che tutti conoscono. E magari pensiamo anche che sia il nome di un abito o di un tessuto.

In realtà è la denominazione di un disegno.
Dalla storia, araldica si, ma non certo semplice come potremmo immaginarci. Si tratta però di uno di quei casi in cui un nome identifica un abito-culto immancabile nel guardaroba del manager. Oggi di entrambi i sessi.
Il disegno Principe di Galles è realizzato di norma su tessuti di lana Saxony (prendono il nome dalla zona di provenienza della materia prima: la Sassonia) e riproduce grosse finestre quadrate all’interno delle quali si alternano fantasie quadrettate e a pied-de-poule. Normalmente si attribuisce al dandy duca di Windsor, principe di Galles e quasi re (sarebbe diventato Edoardo VIII se non avesse abdicato per sposare la maliarda Wally Simpson) il merito di aver reso celebre il tessuto con questo particolare disegno scegliendolo per molti suoi abiti.
In realtà già sotto
Edoardo VII veniva usato per i completi degli eredi al trono. Ma non solo.
Il suo primitivo uso era legato ai possidenti inglesi che, stabilitisi in Scozia e non potendo usare i tessuti con i disegni dei clan locali, ricorsero a questo tipo di quadrettato fantasia denominato District Check per identificare gli abiti dei propri dipendenti.
Un disegno tuttora considerato nel Regno Unito adatto solo per abiti sportivi e non, come s’usa nel continente e oltreoceano, anche per i completi dell’uomo d’affari. Ma, questa volta, non importa. Va bene anche se lo si indossa, solo di mattina e pomeriggio però, in occasioni formali. Fondamentale, sempre, è il taglio dell’abito.


L'icona e maestro di stile Edoardo, Duca di Windsor ampiamente omaggiato da Armani
e imitatissimo da Ralph Lauren, uno dei più grandi influenzatori dell’abbigliamento
maschile del secolo scorso, ha reso celebre il
tessuto con il disegno del PRINCIPE
DI GALLES e ha contribuito a diffondere la moda delle giacche sportive di tessuto
scozzese che lui amava indossare con maglioni fantasia delle Fair Isle
(lavorazione a maglia che permette di ottenere dei motivi con colori multipli, come ad
esempio i maglioni con le trame di alberi o animali) .
A lui si devono: la moda del gessato doppiopetto con camicia a righe e cravatta

pied de poule e delle scarpe scamosciate indossate con un completo blu o grigio.
Inoltre tra le sue “invenzioni” troviamo lo smoking blu midnight (blu mezzanotte)
e le calze argyle. Questo indica il classico motivo a rombi o losanghe, ottenuto con
intarsio o jacquard, tipico dei calzettoni e dei maglioni scozzesi. Viene usato
soprattutto in maglieria, per pullover, cardigan e sciarpe, e per calze e collant
in lana
o nylon. Ha avuto un ritorno di moda dal 2000 in poi.
Vivienne Westwood lo ha adottato per pantacollant attillati, in contrasto sotto
gonne scozzesi a quadri.
Sulle recenti passerelle da Gucci ad Alexander McQueen, passando da Etro
"il principe", sinomino di stile e di eleganza, prende forma in diversi colori
dalle sfumature del grigio al marrone creando un look tra il casual e il formale.
Ahhh..quando lo stile non muore mai!

mercoledì 7 maggio 2008

PREVENIRE E' MEGLIO CHE CURARE!!

Interi anni passati a fare battute spiritose nei film o fra amici a scapito della masturbazione ("FEDERICA LA MANO AMICA"..."MANOLA LA MANO CHE TI CONSOLA"..."HO FATTO UN ORGIA: 5 CONTRO 1"..."HAI UNA RAGAZZA PER LE MANI O UNA MANO PER RAGAZZA!?!")
o a invogliare i giovani a desistere dal compiere il gesto peccaminoso dicendogli: DIVENTI CIECO!...CADONO LE MANI!...CADE IL PISELLO!

La verità è una altra!!!

Una serissima ricerca conferma che la masturbazione riduce il rischio di sviluppare il cancro alla prostata!!!
Il sesso fai-da-te è infatti un toccasana per quegli uomini che non hanno regolari rapporti sessuali dato che consente di eiaculare frequentemente e di evitare l'accumulo di sostanze cancerogene nella ghiandola.
E' questo il frutto dello studio di alcuni riceratori del Cancer Council Victoria di Melbourne (Australia), che hanno arruolato mille uomini con questo problema e 1.250 sani, intervistandoli sulle loro abitudini sessuali
Ecco dunque la soluzione a tale problema: MASTURBANDOSI le possibilità di azzerano!!
I benefici maggiori si ottengono soprattutto se le eiaculazione avvengono tra i 20 e i 50 anni di età. E se sopratutto attorno ai 20 anni si è ricorsi a FEDERICA o MANOLA almeno 5 volte a settimana, il pericolo di cancro si riduce di un terzo!
"L'effetto è simile a quello benefico dell'allattamento al seno - sottolinea Graham Giles, a capo della ricerca - che consente di ridurre le chance di tumore della mammella. La masturbazione fa parte della vita di tutti noi, e dopo questi risultati gli uomini possono solo essere spronati a praticarla".

QUINDI GENTE:
Invogliamo i nostri figli a masturbarsi!!!
Facciamo in modo di esser d'esempio per tutti....sotto con l'OLIO DI GOMITO o OLIO DI POLSO e...

...PREVENIAMOCIIII!!!!!!!!!!!!!!!! UAHAUHAUHAUAHUAHAUAHUAHA

martedì 6 maggio 2008

Altro che made in Italy...

Il Tabloid inglese Sunday Mirror accusa:

«Le griffe italiane sfruttano gli operai cinesi a Prato»

Dolce & Gabbana, Gucci e Prada, alcuni dei simboli italiani della moda, sono finite oggi nel mirino del tabloid domenicale britannico Sunday Mirror perché i loro capi - è l'accusa del giornale - sarebbero confezionati in parte da immigrati cinesi in Italia pagati 3 euro l'ora.

I costosi vestiti, le scarpe e gli accessori delle tre case di moda, secondo il Sunday Mirror, sono infatti almeno in parte prodotti a Prato da un esercito di lavoratori cinesi malpagati e spesso persino clandestini.

Da più di venti anni migliaia di immigrati cinesi arrivano nella città toscana - 180mila abitanti e 4mila aziende di vestiti - in cerca di lavoro e soldi. Ma se un quarto del settore tessile a Prato è oggi in mano cinese, a fronte di 2mila imprenditori ci sono ben 25mila lavoratori sottopagati. Uno su cinque - sostiene sempre il Sunday Mirror nel pezzo - non ha neppure i documenti.

«Sì, molti di noi sono qui illegalmente, ma siamo venuti per avere una vita migliore, che c'è di sbagliato in questo? E lavoriamo sodo», ha detto Lee "Alessia" Hu, arrivata a Prato con la famiglia 10 anni fa dalla provincia cinese di Fujian e assunta alla Gucci come ragioniere quando era ancora una teenager. «Gli italiani lo sanno, ma non si vergognano di pagarci quasi nulla. Il salario minimo di un italiano sono cinque euro all'ora, noi ne riceviamo appena tre. Quando ho protestato, mi hanno licenziata». La 22enne lavora adesso come cucitrice in una delle centinaia di aziende di proprietà cinese che ricevono lavoro dalle grandi case di moda, e per massimizzare i profitti sfruttano anche manodopera illegale.

A dirigere una di queste aziende è Monica Ye, 35enne cugina di Lee, insieme al marito Fabio, anche lui cinese ma, come nel caso delle due donne, ribattezzato con un nome italiano per potersi integrare più facilmente. «Mi spediscono il materiale e i miei operai cuciono, incollano e rifiniscono le borse», ha spiegato Fabio, subfornitore per Dolce & Gabbana. «Pago i miei 100 dipendenti 3 euro all'ora ma sono felici. Vivono in un dormitorio sopra l'azienda e provvedo al loro vitto. D&G vende le borse fino a 1.500 euro l'una».

Un operaio dell'azienda, arrivato in Italia lo scorso anno dalla provincia di Zhejiang con un visto da studente, descrive però la situazione in maniera molto diversa. «La vita è dura. Le mie dita sono rimaste incastrate in una delle macchine da cucire sei mesi fa», ha raccontato mostrando due dita mancanti dalla mano destra. «Il boss era furioso, ha dovuto pagare 35 euro per farmi vedere da un dottore. Il dolore ancora oggi è tremendo. Il capo dice che devo lavorare giorno e notte per ripagarlo, ma che scelta ho? Almeno ho cibo e un tetto. In Cina, non avevo nulla».

Ma a questo punto sorge una domanda: come si può chiamare Made in Italy una sottoproduzione sottopagata di operai extracomunitari e per di più senza i costi della delocalizzazione in un paese straniero?

Basta importare la manodopera a basso costo e il gioco è fatto.

Ma allora non vantiamoci troppo del settore della moda in cui "regnamo" con tanto di consacrazioni all' Altare della Pace per gli stilisti, in una sorta di mondano Olimpo, gli "altarini" poi vengono fuori con tutto il contorno di "caduta di stile".

La classifica degli atti ignobili..........



Continuo sulla linea dell'intervento del mio gemellino....
E' di ieri la notizia della dichiarazione di Gianfranco Fini, neo presidente della Camera dei Deputati, che ha dichiarato che gli avvenimenti della Fiera del Libro di Torino sono molto più gravi dell'omicidio del ragazzo a Verona ad opera di cinque skinheads...
Ma cosa è successo di preciso a Torino???

Quest'anno in occasione della Fiera del Libro di Torino, il direttore Ernesto Ferrero e l'amministrazione comunale (di centro-sinistra,con Rifondazione), ha deciso di dedicare la manifestazione ad Israele in onore dei sessanta anni dalla fondazione dello Stato Ebraico...
Subito sono partiti le dichiarazioni di boicottaggio da parte di numerosi scrittori (in primis Tariq Ramadan, intellettuale egiziano) contrari alla politica di Israele nei territori occupati (scelta del tutto condivisibile secondo il mio parere).
In occasione della manifestazione per la Festa del Lavoro a Torino alcuni dimostranti( 5 per la precisione) hanno bruciato delle bandiere americane e di Israele davanti a una telecamera...
Per il resto il corteo del Primo Maggio si è svolto in maniera assolutamente pacifica e senza alcuno scontro.

Il presidente (ohimè) Fini riferendosi ai fatti di Verona ha pensato bene di accusare la sinistra antagonista per 3 bandiere bruciate da 5 autonomi affermando : «l'episodio di Torino è molto più grave perché non è la prima volta che frange della sinistra radicale danno vita ad azioni contro Israele che cercano di giustificare con una politica antisionista».

Premettendo che credo che sia giusto condannare entrambi gli episodi, mi chiedo come sia possibile paragonare un atto del tutto dimostrativo con 1 omicidio attuato per di più senza alcuna ragione da giovincelli che come Fini da giovane inneggiano al fascismo.

Il voler condannare i fatti di Torino sembra quasi una giustificazione per questi nazisti del cazzo che meriterebbero di marcire in cella fino alla morte.

Bisognerebbe inoltre ricordare a Fini che condanna le bandiere bruciate a Torino che i suoi alleati di coalizione della Lega bruciano addirittura la Bandiera Italiana o ne autorizzano l'uso come carta igienica.

Non esiste una classifica degli atti ignobili...
Ma 1 ragazzo morto per una sigaretta è 1 ragazzo morto per una sigaretta
1 bandiera bruciata resta 1 bandiera bruciata


lunedì 5 maggio 2008

Nazi?!?! ... No Brain, Too SHIT!!!

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L'immagine sovrastante parla da sola... E' una mia personale dedica a tutti i seguaci del credo(se può essere definito tale...) "Nazi-Fascio-Skinhead".
Dopo la dedica posso, finalmente, parlare di un argomento che mi ha personalmente shockato...
Tutti hanno saputo dell'infame e balorda aggressione avvenuta a Verona, in seguito alla quale un giovane è stato ridotto in fin di vita (mentre scrivevo ho appreso della morte... R.I.P) per una sigaretta negata...
Gli autori del pestaggio, 2 dei quali ancora latitanti probabilmente all'estero, sono tutti giovani di buona famiglia (e non c'è niente di male in ciò) ed ultras-estremisti di destra (ultimamente il legame tra queste due "passioni" si è fatto sempre più forte) nel tempo libero.
Alcuni di questi "Cameraten" si erano già in passato (stando alle notizie di stampa) resi protagonisti di aggressioni a stampo razziale e politico.
In seguito all'accaduto, la "civilissima" Verona ha reagito con sdegno e rabbia.
Sono stati organizzati presidi antifascisti, numerosi cittadini hanno invocato pene durissime per gli aggressori (c'è chi ha parlato di Pena di Morte ----> Lega Docet), e i politici locali hanno fatto fronte comune condannando il vile pestaggio.
Giusto direi.... Dov'è il problema???
Il problema è che ha parlato anche il più illustre politico veronese: Flavio Tosi
Questo personaggio fa parte della corrente più intransigente ed estremista della Lega Nord, e non ha mai rinunciato alle alleanze con formazioni politiche scomode come Fiamma Tricolore (Che a Verona significa Veneto Fronte Skinhead)
Il "Tosi" , infatti, si è reso protagonista di un episodio ai confini dell'immaginabile.
Ha nominato un consigliere comunale della Fiamma, Andrea Miglioranzi, all'istituto veronese per la Storia della Resistenza.... Ma Davvero ?????
E Miglioranzi non è un fascista qualunque. Era il front-man della band Skinhead Gesta Bellica. Una band che ha dedicato canzoni a Priebke, a Rudolph Hess e all'ideale Naziskin, ma che soprattutto è stata condannata per violazione della Legge Mancino.
Quindi Tosi chiudi sto cesso di bocca che fai cchiù bella figura.




domenica 4 maggio 2008

Look or griffe...??

Le perle di sagezza stilistica...


"Solo dopo aver conosciuto la superficie delle cose, ci si può spingere a cercare quel che c’è sotto. Ma la superficie delle cose è inesauribile." (Italo Calvino)

Vestirsi per essere: un illusione antica come Cenerentola, ma che ha assunto un significato e una forza nuova negli ultimi decenni.
Vestirsi per essere, ma anche per convincersi di essere, per far credere di essere o per mostrare quello che non si è. E ancora per rendere pubblica, con un atto di libera scelta, la propria appartenenza: a un’idea, a una classe sociale, a una fascia d’età, a un gruppo.
Se l’eclettismo, il travestimento, l’attenzione per la superficie e per la spettacolarizzazione del vestire sono i tratti peculiari del nuovo modo di essere “alla moda” dei primi anni Ottanta, il termine per definire questa nuova attitudine alla ricerca della forma effimera e artificiale del proprio corpo è “Look”. Questa parola inglese – traducibile con aspetto, sembianza, immagine – entra nel vocabolario comune e diviene la nuova bandiera del decennio: tutti devono avere un look, una sembianza che faccia apparire diversi da come si è nella realtà, un’immagine sociale a metà tra la maschera e lo stile che “non è neppure narcisismo, è un’estroversione senza profondità, una specie di ingenuità pubblicitaria dove ognuno diventa l’impresario della propria apparenza”.
Con il consolidarsi di questa nuova estetica dell’innaturale e dell’artificiale, la gestione personale ed autonoma della propria immagine diventa il contenuto principale della presenza sociale: avere un look basta per divenire eccellenti più di qualsiasi altro simbolo di status sociale.
Un certo look può accomunare tutti, senza distinzione di classe: l’intellettuale e il rockettaro, il politico e l’uomo di spettacolo, il borghese e l’emarginato, ed è il look, valore universale, che ‘si ha o no’, a servire da quoziente o da indice di selezione.
“L’aspetto esteriore diventa un test quotidiano di abilità, in cui, che con una serie di involucri e confezioni, l’individuo cerca di mettere in evidenza il proprio aspetto migliore per catturare l’ammirazione e il consenso, o anche il disprezzo o la ripulsa”.
L’assunzione di un look non è che la cosciente spettacolarizzazione si se stessi, la messa in scena di una recita, di un travestimento, di un apparenza che diviene realtà permettendo una democratizzazione senza precedenti, ma anche la nascita di nuove categorie di status. Si può avere il look giusto e allora si è in, si è accettati, ma si può avere il look sbagliato è allora si è out e si rischia di essere emarginati.
Il look allora diventa un modo di presentarsi con una serie di informazioni di sé che deve essere compreso immediatamente dagli altri e che deve comunicare il massimo nel minor tempo possibile, che consente il riconoscimento dell’appartenenza o no ad un gruppo attraverso una rapida decodifica dei segnali esteriori.
Con la ricerca di un fascino legato alla funzione rappresentativa dell’immagine, e non più alla bellezza e alla seduzione, il look diventa un modo per sfuggire all’appiattimento delle regole vestimentarie, dalla consuetudine delle maschere sociali, dalla banalità del quotidiano e inoltre un modo per giocare con lo sguardo degli altri, scegliendo il proprio travestimento a seconda delle circostanze, dello stato d’animo e del messaggio che si vuole comunicare.
Con il diffondersi capillare di questa estetica dell’apparenza nel tessuto sociale, la moda diventa spettacolo continuo e assume sempre più un carattere ludico, evasivo, non impegnato, in cui anche le devianze e le trasgressioni, incanalando l’energia e l’aggressività nella sublimazione simbolica del look, diventando rivoluzioni inoffensive che non intaccano l’ordinamento del sistema se non nei suoi contenuti estetici.
Allora la Moda è uguale a identità sociale, uguale al desiderio di immagine.Una moda che si indossa per gli altri con l’ elemento nevrotico che ben si può immaginare in un circolo vizioso che si trasforma in una sentinella del piacere voyeuristico-esibizionistico. Diventa una funzione desiderata che ogni persona può coltivare ed indirizzare, allorché il principio della realtà non soddisfi completamente le esigenze interne di equilibrio con se stessi.
Nell’era delle apparenze, la parola magica è griffe indossata, tutto il resto scompare: è sufficiente il nome dello stile per far dimenticare il fatto, che poi in quei panni non si rende narcisiticamente al 100% delle possibilità estetiche, e magari non ci si sta neppure così comodi. Ma tant’è la potenza della griffe che ci si guarda con una nuova vista, una seconda vista.
Per questo si diventa protagonisti, attori, uomini-donne spettacolo: si diventa un qualcuno in griffe che fa molto nobile, apprezzato, aristocratico: un bisogno di emergere, di farsi riconoscere che sta proprio al di là della griffe: averla lì appesa nel guardaroba, per poter cambiare “pelle”, la seconda pelle, quando meglio si voglia.Fa sì che per sentirsi parte del tessuto sociale, che emargina, ci si debba in qualche modo uniformare a idee di abbigliamento, anche trasgressive a canoni classici, ad adoperare un continuo cambio di seconda pelle che vorticosamente ruota attorno ai giovani.
Lo specchio che attrae e incanta, che spinge all’acquisto del capo che poi diventa frustante perché sorge un nuovo diktat, che si situa addirittura all’interno della stagione stessa in una spirale di look diversificati a seconda delle griffes.
Stare irrefrenabilmente al passo con mode effimere, ipnotizzati da pubblicità mascherate da packaging accattivanti. Abbandonarsi all’ossessione del marchio, alla sindrome dello shopping compulsivo per garantirsi l’appartenenza ad un’élite, per soddisfare lo sfrenato edonismo o più semplicemente per sopperire bisogni sempre più spesso latenti. Attingendo dal metropolismo di De Pascale che concepisce la griffe come status symbol, un universo consumistico con codici di omologazione della società contemporanea, satura di slogan, griffe e spot. tutto concorre ad esplorare l’ossessione feticista della moda e la seduzione dello shopping come elemento incondizionatamente legato alla quotidianità, che non si limita al coinvolgimento dell’universo femminile ma si estende anche agli stereotipi maschili. Non lontana dall’ironia provocatoria la frenesia consumistica assume in questo frangente un’accezione ambigua sconfinante talvolta nella patologia ed in parte accostabile alla drammatica visione del potere di consumo.
La derivazione dalla cultura pop dei marchi tridimensionali si ritrova nell’assemblaggio di firme sotto vetro e nell’installazione fotografica dove le immagini patinate si concedono all’ansia abulimica del consumatore globale, tra le ironiche posture impacciate della fashion victim di turno, che nella febbre d’acquisto accumula bags griffate, e le pose plastiche - con dichiarati echi alla statuaria classica - dei protagonisti immortalati. La purezza esasperata delle immagini costruite con cura maniacale, la predilezione di pose palesemente tratte da stereotipi mediali e le espressioni ammiccanti sottolineano una visione artificiale di una realtà nell’era cruciale della simulazione. L’ossessione di possesso, la mercificazione della cultura e la degenerazione del consumo sono alla base del ritratto spietato, ma al contempo ironico e che non prescinde da una certa leggerezza estetica, di una società standardizzata ed alienante dove l’individuo cede il proprio corpo, negando l’identità di appartenenza, per tramutarsi in facile strumento di diffusione del logo. Tra artificiosità e provocazione, per Elisabetta Falqui il consumatore è un lavoratore che non sa di lavorare - per parafrasare Baudrillard - dominato dal simulacro dei media. Vittima inconsapevole della griffe.

Tutto sta a trasformare la nostra epoca non nel segno della moda ma nella moda che è stile: è nello charme, nell’eleganza, che non la si trova sugli altri, ma la si trova in noi stessi. Allorché, liberi, sappiamo indossare quel che vogliamo indipendentemente dalla griffe, con la scioltezza e la sicurezza di vestire noi stessi e non di travestire un corpo che non conosciamo se non attraverso le apparenze di passerelle esclusive e di mitizzazioni spersonalizzanti.
Stile non vuol dire necessariamente moda.



venerdì 2 maggio 2008

NAPULITANGLISH

Salve to all...
in this post ij want to imparar to you my new linguaggio....it's: NAPULITANGLISH!
It's a very allivell language that unisce a few parol of napulitan and cocche english words.
Do you piace it?
A me a lot!
So I propong to you to learn this specie of dialett because I want that this divent international.
I facc chest for to help the napulitan people that the maggior parte nun sap speak english.
Grazie a this invece when we don't arricurdamm some parol of english we ci piazzamm without
grammatical rules when ti serv a word in english.

If we have cocche dubbio, contact me and I help a te!

I raccomand to you to fà verè a all your friends this post because it will became a new frontier of the linguagg!
Statv very well!
Ci sintimm for the next time!